


Sala Sismologia
L'OSSERVATORIO SISMICO DEL SEMINARIO
Un'altra attività legata al territorio, che prese via via corpo presso il Seminario fu quella legata alla sismologia. La presenza dei primi strumenti per la rilevazione e la registrazione di eventi sismici presso l'Osservatorio di Chiavari risale agli ultimi due decenni dell'Ottocento. Si trattava sostanzialmente di un sismoscopio Brassart per la rilevazione di scosse ondulatorie e sussultorie, due avvisatori sismici a verghetta Brassart per l'individuazione della direzione di propagazione dell'onda sismica, due avvisatori sismici Cecchi per segnalare i fenomeni sismici, un sismoscopio Cecchi per rilevare l'evento sismico e un tromometro normale Bertelli per l'osservazione dei movimenti lenti del suolo e dei microsismi.
Grazie all'impiego di questi strumenti Padre Bianchi procedette alla realizzazione di una attività scientifica finalizzata all'analisi della fenomenologia di carattere sismico. Non si deve sottovalutare il fatto che alla fine dell'Ottocento la sismologia era agli inizi e non aveva ancora un adeguato supporto teorico-scientifico
Per realizzare una struttura moderna, corredata da una idonea dotazione strumentale, Padre Bianchi cercò di seguire le indicazioni di esperti e noti scienziati del settore. II Nuovo Osservatorio Sismico venne inaugurato nel 1909 alla presenza di Padre Raffaello Stiattesi, famoso sismologo italiano e Direttore dell'Osservatorio Ximeniano di Firenze.
Nel 1909, poco dopo l'entrata in funzione dell'Osservatorio Sismico, il microsismografo Stiattesi aveva già tracciato cinque sismogrammi in coincidenza di eventi sismici:
- Il forte terremoto in Portogallo del 23 aprile,
- i terremoti dell'isola di Sumatra avvenuti il 30 maggio e il 3 giugno;
- i terremoti in Provenza dell'8 e 11 giugno.
Questa attività di rilevamento proseguì negli anni successivi e portò alla costituzione di una raccolta di tracciati sismografici su carta affumicata, tuttora conservati nell'Archivio dell'Osservatorio.
L'importanza dell’Osservatorio Meteo-Sismico del Seminario di Chiavari è inoltre testimoniata da una pubblicazione edita nel 1990 dall'Istituto Nazionale di Geofisica, che lo annovera tra i 33 Osservatori Sismici, dotati di idonea strumentazione, funzionanti in Italia nel primo decennio del Novecento.

LA SALA DI SISMOLOGIA
Nella sala di Sismologia sono installati cinque sismografi d'epoca funzionanti, oltre a diversi apparecchi utilizzati per le registrazioni sismologiche.
Tra le varie strumentazioni si possono vedere il sismografo di Alfani, la coppia di sismografi Agamennone e la coppia di microsismografi Stiattesi perfettamente funzionanti. Tre oblò del pavimento permettono di scorgere il locale sotterraneo con il pozzo e l’apparecchio interamente ricostruito per la misurazione del livello di falda.
A fianco della sala si trova l’ambiente impiegato un tempo per la preparazione dei rulli di carta affumicata per la registrazione dei sismogrammi e gli attrezzi per il successivo fissaggio con bagni in soluzione alcolica di colofonia.
Tutta la strumentazione presente nella sala è originale dell'epoca così come la loro collocazione ambientale; fa eccezione il sistema per il controllo del livello dell'acqua nel pozzo di falda che è stato ricostruito sulla base di documentazione specifica nonché alcune parti dei sismografi ricostruite fedelmente come in origine.