
L'osservatorio meteorologico e il museo scientifico di Chiavari
IL MUSEO
Il museo, caratterizzato da un originale percorso di visita che consente al pubblico di immergersi in un ambiente scientifico e in un’atmosfera culturale ottocentesca, comprende una sala dove sono esposti gli strumenti di fisica utilizzati sia per la didattica che per la ricerca, una dedicata alla sismologia e due sale dedicate alla meteorologia.
E' dotato di circa 300 apparecchi datati intorno ai primi anni dell'800, alcuni risalenti alla fine del XVIII Secolo e che venivano utilizzati per la didattica della fisica. Tutti gli strumenti sono stati restaurati e collocati negli ambienti originali. Nella sala di Sismologia sono installati cinque sismografi d'epoca funzionanti, oltre ad altri apparecchi utilizzati per lo studio dei terremoti.
Nella sua specificità, il Museo possiede le caratteristiche oggi richieste perché esso non si configuri come una semplice esposizione di oggetti, ma possa consentire una conoscenza adeguata di un percorso storico – scientifico e possa nello stesso tempo assolvere il ruolo di un laboratorio e di un centro di studi e di documentazioni.

CENNI STORICI
L'attività scientifica del seminario di Chiavari nasce nel 1828, quando venne istituito il "gabinetto di fisica" per gli studenti. Nel 1884, con la costruzione della torretta meteo inizia anche l'attività dell'Osservatorio Meteorologico e Sismico.
L’istituzione dell’osservatorio meteo, a cui pochi anni dopo fece seguito l’istituzione anche di quello sismologico, avvenne grazie alla collaborazione tra Padre Bianchi e Padre Francesco Denza di Moncalieri, il fondatore della società meteorologica italiana nonché della rete meteorologica nazionale.
L’osservatorio, fin dall’epoca della sua fondazione, era tra i più modernamente e riccamente attrezzati d’Italia, tanto che fu invitato a fare parte della rete meteorologica italiana da poco istituita.
Ben presto padre Andrea Bianchi fu nominato membro del Consiglio Direttivo della Società Metereologica Italiana. Le sue osservazioni meteorologiche, effettuate secondo criteri scientifici standardizzati, furono integrate da quelle di collaboratori dislocati in moltissime località del comprensorio chiavarese.
Don Giovanni Sanguineti dal 1922 fu il suo successore e ne continuò validamente l'opera, curando anche le rilevazioni sismiche, cui padre Bianchi si era dedicato già dal 1885. L'Osservatorio sismico fu dotato via via dei più avanzati sismografi, in questo modo l’osservatorio cresceva sotto la guida degli stessi scienziati e inventori delle apparecchiature installate all’osservatorio di Chiavari: Stiattesi, Agamennone, Alfani hanno posto personalmente le loro firme sugli apparecchi da essi stessi costruiti e collocati a Chiavari.
L'Osservatorio di Chiavari, nel corso del tempo, ha acquisito sempre più importanza sul territorio: forniva, per conto dell’aeroporto di Genova, i dati necessari per l'assistenza al volo, così dicasi per le radio, i quotidiani locali, il Ministero dei Lavori Pubblici, dell'Agricoltura e delle Foreste e l'Ufficio Idrografico del Genio Civile di Genova.
A don Giovanni Sanguineti successe don Gaetano Leonardini che dal 1958 al 1991 proseguì la raccolta dei dati meteo e la realizzazione dei sismogrammi. Dopo il 1991, il Comune di Chiavari si assunse la cura della registrazione e della comunicazione dei dati, ma gli strumenti, con gli anni, divennero desueti, le rilevazioni meteorologiche e sismologiche furono interrotte e gli ambienti che ospitavano l’osservatorio furono dismessi e destinati ad altri usi.
Successivamente il Dipartimento Fisica dell'Università di Genova, la Curia vescovile di Chiavari, la Fondazione Ca.Ri.Ge, la Regione Liguria, la Provincia di Genova e il Comune di Chiavari, unitamente ad altri enti privati, intrapresero l'opera di risanamento e restauro di tutto il complesso, riportando all'attenzione della comunità scientifica, ma anche della cittadinanza tutta, il prezioso patrimonio di apparecchiature per la Fisica, la Meteorologia, la Sismologia del Seminario di Chiavari L'ARASS (Associazione per il Restauro degli Antichi Strumenti Scientifici di Brera, Milano) restaurò tutti gli apparecchi, fu così che si istituì un museo per dare agli strumenti degna collocazione e consentirne la libera fruizione da parte del pubblico. Il Museo fu completato nel giugno del 2001 e inaugurato il 7 luglio 2001.
In seguito all’inaugurazione del museo, l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma ha restaurato gratuitamente circa 1590 sismogrammi e li ha digitalizzati rendendoli in tal modo disponibili alla ricerca scientifica.
I “Lions” hanno provveduto alla microfilmatura di tutto il complesso delle osservazioni meteo, dati registrati dal 1883 al 2014 presso l’osservatorio meteorologico di Chiavari.
Di questo complesso materiale raccolto, uniformato e adeguato agli standard e alla metodologia scientifica universale, grazie ad un lavoro durato quasi sei anni, svolto con la collaborazione di Istituti Scolastici Superiori liguri, si è potuta realizzare una banca Dati Meteo relativa a 130 anni di osservazioni ininterrotte. La banca dati è stata completata nel 2022.
